Il monastero Phuktal (Phuktal Gompa) è il tempio buddhista più isolato del sud-est della regione indiana di Zanskar, nel distretto dell’India settentrionale di Ladakh. La particolarissima costruzione ad alveare, composta unicamente da legno e fango, sorge all’ingresso di una grotta naturale sulle rive di una gola laterale del Lingti-Tsarap, un importante affluente del fiume Lungnak.
Questo celebre luogo di culto, fondato nei primi anni del dodicesimo secolo da un discepolo di Gelug Tsongkhapa, Gangsem Sherap Sampo, rimase pressoché ignoto fino al 1826-1827, quando fu scoperto dall’esploratore ungherese Alexander Cosmo de Koros. Oggi è una meta molto ambita per chiunque decida di effettuare un’escursione sull’Himalaya.
La posizione e la peculiare struttura rivestono un valore spirituale molto profondo. Gli antichi monaci erranti, infatti, cercavano spesso riparo nelle numerose grotte dell’area circostante, per ivi rifugiarsi e meditare. Il monastero, composto da una catena di piccole costruzioni bianche che sembrano intagliate nel fianco della montagna, ospita circa settanta monaci e dispone al suo interno di quattro sale per la preghiera e la meditazione, una biblioteca, alcuni spazi dedicati alla didattica e all’insegnamento della dottrina buddhista, una cucina comune e, ovviamente, gli alloggi dei monaci.
Il tempio, situato a cirta sette chilometri dalla città di Purne, è uno dei pochi luoghi di culto della regione di Ladakh che può essere raggiunto esclusivamente a piedi: l’accesso al suggestivo Phuktal Gompa è possibile solo attraverso scalinate, cornicioni e scale di pietra incise nella roccia. Questo sistema e la posizione nella valle del Lungnak rendono il Monastero Phuktal completamente isolato e tagliato fuori dal resto della regione.
La ricerca della pace interiore e l’introspezione alla scoperta del proprio io sono certamente aiutate dalla presenza delle tante statue delle divinità indiane e degli antichi thangka. La distanza dal resto della civiltà poi è una fonte inesauribile di calma, silenzio ed ispirazione a ritrovare se stessi. I
l turismo nella regione Himalayana è sempre più diffuso, ma nei pressi del Pugtal Gompa non ci sono strutture di ricezione per i visitatori, che possono comunque chiedere ospitalità ai monaci.
I soffitti decorati dagli affreschi e la volta decorata della cappella sono tra le principali attrazioni per i viaggiatori in visita al monastero.
La particolarità dell’edificio e lo stato di isolamento in cui vivono i circa settanta monaci del monastero Phuktal sono diventati oggetto della curiosità non soltanto dei turisti, ma anche del mondo cinematografico. Nel 2010, infatti, la regista Marianne Chaud ha diretto, a Path to the Sky, un documentario sulla vita dei monaci dal titolo Himalaya, che, nel settembre dello stesso anno, è stato premiato al Vancouver International Film Festival.
Allontanarsi dai logoranti ritmi della quotidianità e visitare posti lontani, circondati da colori, odori e sensazioni differenti, perdendosi nella vista di panorami inconsueti e mozzafiato, è una delle esperienza più esaltanti che si possano provare nella vita. Avere la possibilità, almeno una volta, di scoprire realtà come il Phuktal Gompa è un privilegio da apprezzare e condividere con gioia, magari dando qualche consiglio ad altre persone che hanno la fortuna di intraprendere questo viaggio indimenticabile alla scoperta del monastero buddhista.
Nella vita non c’è conquista più grande che trovare se stessi, entrando in contatto con il proprio essere più profondo; e chissà che una visita nei luoghi sacri non aiuti l’ardimentosa ricerca…