I Dodici Apostoli sono un’ambita meta turistica situata nello Stato di Victoria, in Australia. Il caratteristico nome è attribuito a dei faraglioni calcarei che emergono maestosi dalle acque, dinanzi ad un’imponente costa rocciosa a picco sul mare.
La scultura naturale risale a 10 – 20 milioni di anni fa ed è opera di una lenta erosione, favorita dall’azione continua delle onde oceaniche. I Dodici Apostoli erano un tempo inglobati nella parete rocciosa, come parte integrante di grotte ampie e contigue, scolpite dalle acque sul versante roccioso; le arcate di tali grotte, indebolite dall’azione corrosiva, ad un certo punto cedettero, lasciando in piedi i noti faraglioni.
L’erosione, aiutata dai venti, è purtroppo incessante; si è calcolato che l’indice di sgretolamento della base dei monoliti è di ben 2 cm all’anno. I cedimenti stanno progressivamente riducendo il numero degli Apostoli, che erano ancora nove fino al 2005, quando sotto gli occhi increduli dei turisti, che si assicuravano qualche souvenir fotografico, avvenne un ulteriore ed istantaneo crollo. Attualmente si contano 8 faraglioni, ma sotto le acque si possono scorgere diverse formazioni rocciose, che lasciano presagire continui cambiamenti.
Nonostante la riduzione numerica, il nome Dodici Apostoli (The Twelve Apostles) è rimasto tale, per conservare intatta la storia dell’apprezzata meta turistica. La particolarità morfologica dei luoghi, tuttavia, ha comportato l’attribuzione di ulteriori denominazioni: fino al 1922 il sito era conosciuto come ‘The Sow and Piglets’, (‘la scrofa e i maialini’), in ragione delle numerose formazioni rocciose che si intravedono dalla scogliera.
Il sole di Melbourne al tramonto si adagia sui maestosi Apostoli, donando loro un colore spettacolare. La visione è imperdibile: l’alto profilo dei monoliti sfuma fondendosi con le tonalità della costa e producendo l’illusoria visione di creature cadute dallo spazio.
Al mattino l’incanto si ripete nella Shipreck Coast, la costa dei naufraghi, che si accende di riflessi e bagliori. Per raggiungere l’affascinante sito ed ammirare la suggestiva gola si possono intraprendere diversi percorsi, non sempre comodi ed agevoli. Una delle vie più impervie si trova nel litorale sud ed è conosciuta come Great Ocean Road, la strada del grande oceano, un itinerario scomodo, ma ideale per scattare foto suggestive e godere di un panorama meraviglioso. In questo tratto di mare, in passato, sono naufragate diverse imbarcazioni, tra cui la conosciuta Loch Ard, affondata nell’estate del 1873, che ha dato il nome ad un antico rifugio, attualmente raggiungibile grazie alla costruzione di percorsi sicuri e scalette di legno. L’ancora del relitto è conservata nel Museo del Naufragio, nella città di Port Campbell.
Quando il giorno cede il passo alla notte e il chiaro di luna si riflette sulla superficie calma dell’acqua è possibile ammirare un ultimo incanto: i pinguini, veri padroni della Shipreck Coast e dei Dodici Apostoli, si sollazzano in nuoto tra le tiepide acque australiane, regalando uno spettacolo raro e suggestivo.