Ha forse bisogno di presentazioni? La Regina Viarum, la più famosa delle antiche strade romane, fu costruita nel 312 a.C., per collegare l’Urbe alle terre del Sud Italia – Capua, inizialmente, e poi oltre, fino ad arrivare a Brindisi. Lungo la strada si costruirono monumentali mausolei, tra cui il celeberrimo mausoleo di Cecilia Metella; famose catacombe cristiane, come quelle di Domitilla, e ville – una su tutte, la villa dei Quintili.
Il patrimonio archeologico dell’area è senza dubbio inestimabile, ma l’Appia Antica è molto di più. Questa strada senza tempo, infatti, deve il suo maggiore fascino alla natura unica che attraversa: la Regina Viarum può ancora regalare una sorta di viaggio nel tempo, rubando immagini e sensazioni di quello che era in passato l’agro romano – ovvero, quello che era l’intorno magico della Caput Mundi, prima che l’espansione della metropoli e la scellerata speculazione edilizia divorassero (come continuano a divorare) ettari su ettari, nella continua ricerca della costruzione dello scempio. Fortunatamente, la zona dell’Appia Antica è oggi area protetta, ma è bene ricordare, per rendere omaggio a chi è stato protagonista di quelle battaglie, che la conservazione di quello che oggi è universalmente riconosciuto come uno dei più preziosi tesori della capitale non è stata cosa facile. Negli anni Sessanta erano ben pochi gli architetti, gli intellettuali e gli urbanisti che avevano il coraggio di opporsi all’apparentemente inarrestabile macchina del cemento. Grazie innanzitutto all’instancabile Antonio Cederna e a Italia Nostra, alla fine, dopo decenni di lotte e denunce, nel 1988 il Parco Regionale dell’Appia Antica viene istituito.
E proprio nello spirito di difesa del patrimonio paesaggistico, naturale e archeologico, la migliore opzione per visitare il parco e i suoi tesori è senza dubbio la bicicletta. A questo proposito, sono diversi gli itinerari messi a punto dall’ente parco. Il più breve parte dalla sede del Parco, poco dopo Porta S. Sebastiano, e conduce fino al Mausoleo di Cecilia Metella, passando per le Catacombe di S. Callisto, il Mausoleo di Romolo e i resti della villa di Massenzio – in tutto sei chilometri, lungo un percorso assolutamente adatto a tutti. Più impegnativo è invece l’itinerario 2, lungo 17 chilometri, che arriva fino al Grande Raccordo Anulare. Infine, bisogna essere ben allenati per il percorso di 32 chilometri, che conduce fino a Frattocchie. Tutti i dettagli e le mappe si possono trovare qui. Ovviamente, non dovete portarvi la bici da casa: è possibile noleggiarla in diversi punti del percorso. Per raggiungere il parco, invece, le opzioni sono diverse – tutti i collegamenti offerti dalla rete del trasporto pubblico cittadino si possono consultare a questo link. Infine, per quanto riguarda l’alloggio, chi desidera respirare l’atmosfera (o quel che resta) dell’antico agro romano che incantò i romantici, può provare a cercare tra gli hotel a Roma dei dintorni, direttamente sulla mappa di Venere.