tutto offre uno spettacolo di pinnacoli svettanti, ambito rifugio delle cicogne, che vi costruiscono i loro nidi. Le singolari figure disegnate dalle formazioni coniche e dalle scogliere sono da attribuire all’azione erosiva delle acque del mare, che un tempo sommergevano la valle, e degli altri agenti atmosferici, che nel corso dei secoli hanno scolpito le rocce.
Già nel IX secolo i monaci eremiti si ritiravano sulle montagne che popolano il luogo, andando a vivere nelle grotte; a seguito delle invasioni dei turchi, scoprirono che gli alti pinnacoli costituivano un rifugio sicuro e così, dal XVI secolo, iniziarono a costruire sulle sommità 24 monasteri ed eremi, issando pietre e travi con funi e carrucole.
Le costruzioni erano pressoché inaccessibili, poiché per lungo tempo, fino al 1920, l’unico modo per raggiungerle erano reti o scale a pioli. In seguito sono stati scavati gradini nella roccia, costruiti sentieri e, in alcuni tratti, anche strade, facilitando la visita alle antiche dimore.
Sei dei 24 monasteri di Meteora sono aperti ai visitatori, che, tra le mura sacre, possono ammirare gli alloggi spartani dei monaci, le biblioteche, ricche di antichi manoscritti, gli affreschi delle chiese adiacenti.
Megalou Meteorou è il monastero più grande. Incassato tra le rocce e circondato dal verde, spicca sulla vetta più alta. La localizzazione privilegiata, da cui il convento vegliava già nel XIV secolo, fa supporre che sia anche uno dei monasteri più antichi, insieme a quello di Aghia Triada, che occupa la posizione più spettacolare e che è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio dell’umanità.
Il fascino e la bellezza non appartengono solo ai due più noti monasteri, ma a tutti quelli che spiccano tra le montagne, ciascuno dei quali andrebbe visitato, per godere della vista di un panorama stupendo e lasciarsi affascinare dalle opere preziose raccolte nel corso dei secoli.