Da ammasso di rifiuti a spettacolare spiaggia di vetro! E’ quanto accaduto a Fort Bragg, un sito destinato, dal 1949 e per quasi un ventennio, a discarica pubblica; i residenti gettavano dalle scogliere qualsiasi cosa: oggetti, ricambi d’automobili, elettrodomestici, suppellettili e, soprattutto, tante bottiglie di vetro…Di qui la denominazione “the dump”, attribuita al lido dalla gente del posto.
Nel 1967 la situazione ha cambiato decisamente rotta; a seguito dell’intervento del North Coast Water Quality Board, è stata messa la parola fine alla scellerata usanza, con la chiusura dell’accesso alla spiaggia e l’inizio di una serie di programmi di pulizia e di recupero dell’arenile.
Un lungo ed impegnativo lavoro ha eliminato la maggior parte dei rifiuti, in particolare di quelli di notevole dimensione, ma nulla, o comunque poco, si è potuto fare per rimuovere gli innumerevoli cocci che invadevano la zona. Quello che sembrava un inconveniente si è rivelato una grande fortuna; laddove infatti non è arrivato l’uomo, è intervenuta miracolosamente la Natura. L’acqua salmastra, nel corso dei decenni, durante i quali la spiaggia è rimasta inaccessibile ai visitatori, ha cullato e levigato l’enorme quantità di vetro scaricato sul litorale, restituendo una miriade di ciottoli traslucidi e colorati. Il risultato è incantevole e lo dimostra il fatto che Glass Beach è diventata una delle mete turistiche più gettonate della California.
La spiaggia nel 2002 è stata incorporata nella zona protetta del MacKerricher; è suddivisa in tre zone, due delle quali raggiungibili a piedi attraverso un percorso che ha inizio tra Elm Street e Glass Beach Drive. Una delle tre spiagge, al contrario, può essere raggiunta solo via mare, poiché riparata da alte scogliere.
I vetri trasformati in preziosi cristalli rappresentano il valore del posto, tanto che ne è vietata la raccolta. Il divieto, tuttavia, non sembra essere sufficiente a tutelare Glass Beach, poiché la maggior parte dei turisti non resiste alla tentazione di portare via qualche vetrino colorato. Il malcostume, da un lato, e l’erosione continua delle acque, dall’altro, sono causa di una progressiva riduzione dei ciottoli, che ha determinato la messa in atto di azioni e di piani finalizzati a reintegrare la spiaggia con materiali vetrosi di scarto.